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  • Contributo PFU: Guida Completa allo Smaltimento degli Pneumatici Fuori Uso

    Contributo PFU: Guida Completa allo Smaltimento degli Pneumatici Fuori Uso

    Cos’è il Contributo PFU?

    Il Contributo PFU (Pneumatici Fuori Uso) è un obbligo di legge introdotto dal Decreto Ministeriale n. 82 dell’11 aprile 2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’8 giugno 2011. Si tratta di un contributo ambientale che viene applicato al momento dell’acquisto di pneumatici nuovi o di veicoli nuovi, destinato a coprire i costi di raccolta, trasporto e smaltimento degli pneumatici una volta diventati rifiuti.

    A cosa serve?

    • Finanzia il ritiro degli pneumatici usati da officine, gommisti e autodemolizioni.
    • Garantisce il riciclo (frantumazione, recupero di gomma, acciaio e fibre tessili).
    • Previene l’abbandono illegale di pneumatici nell’ambiente.

    Quando e Come si Paga il Contributo PFU?

    Esistono due tipologie di contributo PFU, con modalità di applicazione diverse:

    1. Contributo PFU su Veicoli Nuovi (Primo Equipaggiamento)

    • Quando si paga?
      Al momento dell’acquisto di un veicolo nuovo (auto, moto, furgoni) dotato di pneumatici.
    • Chi lo paga?
      Il cliente finale, ma è il venditore (concessionario o costruttore) a doverlo indicare in fattura in una voce separata e poi versarlo all’ACI (Automobile Club Italia).
    • A quanto ammonta?
      Dipende dal tipo di veicolo e dal peso degli pneumatici, ma non dal numero di gomme montate.
      *(Esempio: per un’auto media, circa 3-5 € a pneumatico)*.
    • Eccezioni:
      • Non si applica a veicoli usati o già immatricolati all’estero.
      • Si paga anche su veicoli demo/km zero.
      • Se il veicolo ha pneumatici ricostruiti, il contributo va comunque applicato.
    man changing a car tire

    2. Contributo PFU su Pneumatici di Ricambio (Service)

    • Quando si paga?
      Ogni volta che si acquista un pneumatico nuovo (anche online).
    • Chi lo paga?
      Il cliente finale, ma il gommista/rivenditore deve indicarlo in fattura in modo separato dal prezzo.
    • A quanto ammonta?
      Dipende dal peso dello pneumatico (vedi tabella sotto).
      (Esempio: per un’auto, tra 1,60 € e 7,56 € a gomma).
    • Eccezioni:
      • Non si paga su pneumatici ricostruiti (perché già versato in precedenza).
      • Se acquistati da siti esteri illegali, potrebbero non includerlo (rischio di sanzioni).

    Tabella Contributi PFU 2024 (Pneumatici Ricambio)

    CategoriaPeso (kg)Contributo (€/pneumatico)
    Piccoli (P)0 – 4,9990,58
    5 – 7,9991,60
    8 – 12,9992,31
    13 – 15,9993,22
    16 – 24,9994,13
    25 – 34,9997,56
    Medi (M)35 – 64,99911,00
    65 – 104,99919,77
    105 – 154,99929,33
    Grandi (G)155 – 224,99944,47
    225 – 314,99957,11
    315 – 424,99994,06
    425 – 554,999131,63
    555 – 704,999155,70
    > 705228,08

    Cosa Deve Fare l’Automobilista?

    stack of rubber tires

    ✔ Verificare in fattura la presenza del contributo PFU (deve essere esplicitato).
    ✔ Conservare lo scontrino, perché il gommista può chiederlo al momento dello smontaggio.
    ✔ Non pagare due volte: se il PFU è già stato versato all’acquisto, lo smaltimento è gratuito.

    Il gommista può rifiutarsi di ritirare i PFU?

    • NO, è obbligato a prenderli in carico se il contributo è già stato pagato.
    • Se non ha spazio, l’automobilista può portarli in un’isola ecologica (di solito gratis).

    Perché è Importante Pagare il PFU?

    • Evita l’inquinamento (gomme abbandonate sono altamente inquinanti).
    • Promuove il riciclo (90% dei PFU viene recuperato).
    • Combatte il mercato nero (gomme vendute senza contributo sono illegali).

    Conclusione

    Il Contributo PFU è un sistema virtuoso che garantisce uno smaltimento corretto degli pneumatici usati. Pagandolo all’acquisto, si contribuisce a un circolo virtuoso di riciclo e si evita l’abbandono illegale.

    Hai dubbi sul PFU? Chiedi al tuo gommista o controlla sul sito www.pneumaticifuoriuso.it

  • Cambio gomme estive: consigli per risparmiare e viaggiare in sicurezza

    Cambio gomme estive: consigli per risparmiare e viaggiare in sicurezza

    Con l’arrivo della primavera e l’avvicinarsi del 15 aprile, termina l’obbligo di montare gomme invernali nelle località dove previsto dal Codice della Strada. È il momento ideale per passare alle gomme estive, che garantiscono migliori prestazioni, riduzione dei consumi e maggiore sicurezza su asfalto asciutto e bagnato con temperature più miti.

    Perché cambiare le gomme in tempo?

    Le gomme invernali, con il loro battistrada più morbido e scolpito, sono progettate per aderire meglio su neve e ghiaccio, ma con l’aumento delle temperature possono consumarsi più rapidamente e aumentare la resistenza al rotolamento, incidendo sui consumi di carburante.

    Le gomme estive, invece, offrono:
    ✅ Maggiore aderenza su asfalto caldo
    ✅ Miglior risparmio di carburante grazie a una mescola ottimizzata
    ✅ Frenata più efficiente in condizioni di pioggia e asciutto
    ✅ Durata prolungata rispetto all’uso fuori stagione delle invernali

    Cosa dice il Codice della Strada?

    In Italia, l’obbligo di montare gomme invernali (o avere a bordo catene da neve) vige dal 15 novembre al 15 aprile solo in alcune zone, solitamente indicate da apposita segnaletica. Fuori da queste date, l’uso delle gomme invernali non è vietato, ma è sconsigliato per motivi di sicurezza e prestazioni.

    Consigli per riporre le gomme invernali

    Se hai deciso di passare alle estive, è importante conservare correttamente le gomme invernali per preservarne l’efficienza fino al prossimo inverno. Ecco come fare:

    1. Riporle in garage

    • Pulisci bene le gomme con acqua e sapone neutro per rimuovere sporco e residui di sale.
    • Asciugale completamente per evitare umidità.
    • Riponile in posizione verticale (non impilate) per evitare deformazioni.
    • Conservale in un luogo fresco, asciutto e al buio, lontano da fonti di calore e raggi UV.
    • Se possibile, avvolgile in sacchetti di plastica traspiranti per proteggerle da polvere e umidità.

    2. Affidarsi a un gommista per lo stoccaggio

    Molti centri gomme offrono un servizio di deposito stagionale, che include:
    ✔ Controllo e pulizia delle gomme
    ✔ Conservazione in ambiente climatizzato
    ✔ Montaggio e bilanciamento incluso al momento del ritiro

    Questa opzione è ideale per chi non ha spazio in garage o vuole la massima sicurezza per le proprie gomme.

    Se devi acquistare gomme estive nuove

    Se è giunto il momento di sostituire le tue gomme estive, ecco alcuni consigli:
    🔹 Scegli la misura giusta (controlla il libretto o la targhetta sulla portiera).
    🔹 Opta per gomme di qualità (marchi premium come Michelin, Pirelli, Continental offrono ottime prestazioni).
    🔹 Verifica l’etichetta UE (efficienza energetica, grip sul bagnato e rumorosità).
    🔹 Considera le 4 stagioni solo se vivi in zone con clima mite (ma le estive pure sono sempre la scelta migliore per la stagione calda).

    Conclusione

    Il passaggio alle gomme estive è un’operazione semplice ma fondamentale per guidare in sicurezza e risparmiare carburante. Approfitta delle settimane prima del 15 aprile per organizzare il cambio e conservare al meglio le tue gomme invernali.

    Hai dubbi su quale gomma scegliere o come conservarle? Lascia un commento o contatta il tuo gommista di fiducia!